A Gratosoglio con l’idrogeno

Nella serata di lunedì 19/10/2020 per la prima volta in assoluto, con tabella 7, un autobus alimentato a idrogeno ha fatto capolinea sulla direttrice 79.

I Mercedes-Benz O530N Citaro Facelift Hydrogen di ATM fanno parte del progetto “CHIC” (Clean Hydrogen in European Cities) che mira a diffondere e commercializzare la trazione a idrogeno nel trasporto pubblico locale. 

Con un autonomia di circa 250 km questi autobus sono alimentati ad idrogeno gassoso (H2) stoccato sul cielo della vettura in sette bombole alla pressione di 350 bar. 

Attraverso la ricombinazione chimica dell’idrogeno con l’ossigeno le fuel cell producono l’energia elettrica necessaria ad alimentare i due motori elettrici “in wheel” sviluppando una potenza totale di 160 kW.

La vettura è dotata di 28 posti a sedere, 48 in piedi, un posto per disabili, aria condizionata, impianto di videosorveglianza e struttura antiaggressione per separare la zona riservata al conducente dal comparto passeggeri.

Le vetture, tutte assegnate al deposito San Donato, originariamente in sperimentazione per un periodo di 5 anni, prestano tutt’ora servizio di linea. 

In fotografia, la matricola 2000 in sosta al capolinea di Gratosoglio.

Un elettrizzante lunedì sulla 79

Nella giornata di Lunedi 07/09/2020 si è ufficialmente aperta l’era delle vetture elettriche nella periferia sud di Milano. La vettura coinvolta in tale evento è 2042 facente parte del II lotto, consistente in 40 Solaris Urbino IV 12 Electric con matricola aziendale da 2040 a 2079.

Il mezzo ha preso servizio sulla tabella n° 7, corsa di rinforzo che collega piazza Abbiategrasso con il
capolinea meridionale di Gratosoglio.
Negli scatti riportati a corredo dell’articolo è immortalata in Via San Domenico Savio, circondata dagli alberi del parco Chiesa Rossa. Alla fine del turno è rientrata al deposito di San Donato.

Queste corse sono del tutto propedeutiche per l’immissione in servizio sulle linee ATM del capoluogo lombardo. 

Un insolito trasferimento estivo [VIDEO]

La mattina del 5 agosto 2020 la vettura serie 1500, unità 1980, fresca di revisione, ha lasciato solitaria il deposito Baggio diretta verso il deposito Precotto per un’importante compito: la movimentazione di materiale tranviario facente parte del parco storico di ATM. Verso mezzogiorno, infatti, di ritorno “vittoriosa” con il suo bottino, è immortalata in Via Edoardo Chinotto con al gancio nientepopodimeno che la vettura in biverde 711. 

La motrice 711 è la ricostruzione della vettura 635 d’anteguerra, avvenuta tra il 1947 e il 1949; la cassa, realizzata dalla ditta Caproni di Taliedo (MI), non più in legno ma con struttura metallica saldata, è stata assemblata insieme ai truck e ai telai per dar vita a questi splendidi mezzi a due assi con passo rigido. Ritirata dall’impiego ordinario in linea nel 1966 è dotata di spartineve mantenendo tuttavia l’allestimento interno originario. È altresì equipaggiata di condotte freno per il traino di rimorchi “serie 1200” impiegati fino al 1967, anno in cui sono stati radiati dal servizio e demoliti presso il deposito interurbano di Monza, oggi non più esistente. Al momento del cambio di deposito non è dato da sapere quale destino verrà riservato a tale gioiello di tecnica e stile retrò.

Le cento candeline della tranvia Milano-Limbiate

Il 1 febbraio scorso è stato celebrato, con grande giubilo, nonostante la giornata uggiosa, il centenario della tranvia interurbana Milano-Limbiate, la quale collega attualmente il capolinea ed interscambio milanese di Comasina con l’ospedale psichiatrico di Mombello, ormai dismesso nel 1978 grazie anche alla legge Basaglia o legge 180 sulla soppressione delle strutture circondariali dedicate al trattamento dei pazienti psichiatrici. Per la ghiotta occasione la motrice matricola 92, riportata nei colori storici, ha effettuato una corsa celebrativa a bassa velocità tra il deposito di Varedo ed il comune di Limbiate, sostando alcune ore dinanzi al municipio dove si sono tenuti i festeggiamenti con tanto di pubblico accorso numeroso, appassionati, curiosi e l’immancabile sottofondo degli ottoni e dei fiati della banda.
Costruite nel 1928 dalle Officine Meccaniche Reggiane, da cui presero successivamente il soprannome di “Reggio Emilia“, furono all’epoca le più potenti motrici tranviarie d’Italia.

L’unità 92, verniciata di fino nella classica livrea biverde oggi viene impiegata per servizi speciali e servizi interni al deposito di Varedo, sperando per essa un futuro di maggior presenza per celebrazioni e ricorrenze, nonché noleggi privati anche a scopo culturale. Era stata presentata in tale veste, appena uscita d’officina, a Gorgonzola, dislocata dinanzi l’ufficio comunale su un binario appositamente allestito in loco, con tanto di trasferimento su carrello stradale della motrice. Tale evento, nel 2017, tenutosi tra il 10 ed il 27 dicembre di quell’anno, venne reso possibile per allietare il periodo natalizio e rimembrare quando anche nella cittadina nota per uno dei formaggi più rinomati al mondo, passava scampanellante il tram.