All’inizio del secolo scorso venne commissionata dall’allora INLM (Impresa di Navigazione sul Lago Maggiore, la quale all’epoca era gestita dalla famiglia Mangili) alla ditta Escher Wyss & C. di Zurigo la realizzazione di due battelli del tipo “a salone” con lo scafo in ferro e la propulsione a ruote, capaci di trasportare ciascuno 500 passeggeri.
Il 20 agosto del 1903 entrò in servizio il piroscafo “Francia” mentre il successivo 24 settembre 1904 fu la volta del piroscafo “Regina Madre”; ed in questo giorno tramite un documento ufficiale l’Impresa di Navigazione sul Lago Maggiore comunicava al sindaco di Arona l’entrata in servizio del “Regina Madre” fornendo anche i seguenti dati tecnici:
«Piroscafo del tipo a salone, lungo metri 48,50; con lo scafo in ferro largo metri 6,20; immersione metri 1,50; dislocamento equipaggiato tonnellate 150, macchina sistema Compound a cilindri inclinati (motore a vapore a doppia o multipla espansione, con cilindri AP e BP).
La propulsione è a ruote, il cui diametro è di 3 metri. Potenza di 400 cavalli.»
Nel 1923 la gestione della navigazione sul Lago Maggiore passò alla “SSIF” (Società Subalpina Imprese Ferroviarie); la stessa società che gestiva le ferrovie a scartamento ridotto Spoleto-Norcia (inaugurata ufficialmente il 1° novembre del 1926 e chiusa il 31 luglio 1968; dal 1965 gestita dalla SSIT, la Società Spoletina di Imprese Trasporti) e Domodossola-Locarno (inaugurata ufficialmente il 25 novembre 1923 e tutt’ora in esercizio, ancora oggi gestita dalla SSIF nella parte italiana insieme alla FART per la tratta svizzera).
Durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale il piroscafo “Francia” venne rinominato (essendo l’Italia in guerra contro questa nazione) col nome più patriottico di “Italia” (era la seconda imbarcazione della Navigazione a portare tale nome).
L’8 settembre del 1943 si ebbe l’armistizio fra la nostra nazione e gli Anglo-Americani, con la relativa caduta della Monarchia: dopo questo episodio il piroscafo “Regina Madre” venne rinominato come “Piemonte”.
Il 16 aprile 1948 la gestione delle imbarcazioni passò alla Gestione Commissariale, la quale venne istituita presso il Ministero dei Trasporti – Ispettorato Generale della Motorizzazione Civile e dei Trasporti in Concessione, in quanto diverse società concessionarie private che fino ad allora erogavano il servizio di navigazione lacustre sul territorio nazionale non erano più in grado di assicurarne il corretto espletamento a causa dei danni subiti alla flotta e agli impianti fissi lacuali a seguito della seconda Guerra Mondiale; quindi lo Stato assicurava, tramite Gestione Commissariale, il normale servizio di navigazione su diversi laghi, compreso il Lago Maggiore.
Sotto la Gestione Commissariale i due piroscafi “Piemonte” e “Italia” vennero sottoposti alla trasformazione del sistema di alimentazione del forno da carbone a nafta, con lo scopo di ridurre le spese per il combustibile (valutate intorno al 30%) e la conseguente riduzione del personale di macchina da 3 a 2 elementi; con una relativa contrazione delle spese di imbarco dovute al minor numero di ore lavorative occorrenti per la messa in pressione della caldaia.
Rientrarono in servizio così trasformati il 10 aprile del 1950.
Successivamente, nei primi anni ’60, il “Piemonte” venne portato nel cantiere navale di Arona per alcuni ulteriori lavori di ammodernamento in previsione di una sua conservazione funzionante a scopo turistico e per l’utilizzo a noleggio con matrimoni, cerimonie e comitive speciali.
Dopo un radicale ammodernamento costato circa 60 milioni di Lire il “Piemonte” ritornò a navigare sulle acque del Lago Maggiore il 21 maggio del 1965 con un viaggio speciale riservato alle autorità e ai giornalisti da Arona a Stresa e ritorno, passando per le Isole Borromeo.
Più triste fu la sorte del piroscafo “Italia”: nel 1961, scaduto il suo permesso di navigazione, fu messo all’asta dalla Gestione Governativa (la quale era subentrata nel 1957 alla Gestione Commissariale) e ceduto per la demolizione.
Gli odierni dati tecnici del piroscafo “Piemonte” sono i seguenti:
– Dislocamento a pieno carico: 273 tonnellate
– Lunghezza f.t.: 51,20 metri
– Larghezza f.t.: 11,65 metri (quella del solo scafo è di 6,20 metri)
– Tipologia di motore: macchina a vapore
– Numero di motori: 1
– Potenza del motore: 400 cavalli (pari a circa 294 Kw)
– Tipologia di propulsione: a ruote (2, una per lato)
– Velocità massima: 21,75 km/h (pari a circa 11,7 nodi)
– Totale posti viaggiatori: 440
– Posti a sedere nella sala da pranzo: 197
Attualmente il piroscafo “Piemonte” è il più anziano battello della Navigazione del Lago Maggiore ad essere ancora in funzione (anche se non più in servizio regolare).







